fbpx

Credo di poter affermare con sicurezza che alla parola “adolescenza” tutti noi veniamo assaliti da flashback e ricordi relativi a quel periodo. Il significato emotivo ed affettivo che si attribuisce a quel periodo è unico e specifico per ciascuno.

È sicuramente caratterizzato da una intensità del sentire che raramente si trova poi nel corso della vita: come se tutto fosse stato amplificato, nel bene e nel male.

I conflitti con i genitori, le difficoltà a scuola, i primi amori, i primi veri e profondi legami di amicizia, fare i conti con il proprio corpo che cambia: sono solo alcune delle sfide che ci si trova a dover affrontare. L’adolescenza è un periodo cruciale perché è la fase in cui ognuno di noi costruisce le fondamenta della propria identità.

  • Cosa mi piace?
  • Che persona vorrei essere?
  • Che lavoro vorrei fare?
  • Su chi posso davvero contare?

Interrogativi di una portata enorme, soprattutto se si è giovani, giovanissimi. Interrogativi che sono necessariamente da risolvere. Ma a che prezzo si affrontano queste sfide e si trova una domanda a queste risposte?

I ragazzi di oggi si confrontano con molte delle questioni affrontate già da generazioni precedenti, ma se ne sono aggiunte di nuove, legate ai cambiamenti sociali e culturali. Come ad esempio costruire la propria identità digitale, confrontarsi col fallimento in una società che lo rifiuta in tutte le sue forme, far fronte a delle aspettative genitoriali spesso troppo gravose.

Si potrebbe obiettare che i ragazzi moderni (Millennials e Generazione Z) sono maggiormente equipaggiati per affrontare il mondo: un’educazione migliore, maggiori possibilità, maggior supporto famigliare. Ciò è sicuramente vero, ma spesso non hanno l’equipaggiamento emotivo per far fronte a ciò che li attende, come se ad un aumento delle possibilità materiali non si accompagnasse però una adeguata preparazione “emotiva” ad affrontare una società estremamente complessa.

Cosa fare, dunque, per aiutarli? Ricordarsi della propria adolescenza, ripescare dalla memoria i vissuti, le parole, i pensieri, le emozioni che hanno caratterizzato la propria crescita personale ed empatizzare, ascoltare, accogliere coloro che stanno affrontando la sfida più difficile: costruire sé stessi.

 

L’adolescenza è il luogo nel quale siamo stati e che abbiamo attraversato in un momento della nostra vita. Stiamo ancora cercando di capire cosa ci è capitato allora

D. Meltzer

Come ti è sembrato l'articolo?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0